31 ottobre: Samhain e Halloween fra tradizione e leggenda

Samhain, il 31 ottobre, è il “Capodanno delle streghe”. Si tratta di un Sabbat maggiore, cioè un giorno di venerazione, potere e festività. Tradizionalmente i Sabbat duravano tre giorni, a partire dal tramonto del giorno precedente dato che nella cultura celtica il giorno comincia al tramonto.

I quattro Sabbat maggiori sono associati con i cicli dell’agricoltura e dell’allevamento, la cui data veniva determinata in base alla levata eliaca di alcune stelle facilmente visibili ad occhio nudo, e sono:
– Samhain (il Capodanno), Levata eliaca di Antares (Alpha Scorpii)
– Imbolc (la Candelora) è la Festa del ritorno della Luce, Levata eliaca di Capella (Alpha Auriga)
– Beltane (Calendimaggio) celebra l’Estate, Levata eliaca di Aldebaran (Alpha Taurus)
– Lughnasadh è la Festa del raccolto, Levata eliaca di Sirio (Alpha Canis major)

I quattro Sabbat minori si regolano invece con gli equinozi e i solstizi, cioè in relazione alla posizione del sole rispetto alla Terra, e sono Yule, Ostara, Litha e Mabon.

Ottobre finisce e il Sole entra nel Segno dello Scorpione, la stagione autunnale attraversa la fase centrale in cui le giornate sono sempre più corte e le notti sempre più lunghe, il calore del sole perde intensità così come la forza della natura. Con Samhain, nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si apre il portale che collega la vita e la morte, la fine e l’inizio di ogni cosa: sulla soglia tra due mondi, quello terreno e quello spirituale, uomini e spiriti possono incontrarsi. Nella tradizione celtica è usanza lasciare una candela accesa davanti alla finestra, per aiutare gli spiriti degli antenati a ritrovare la strada di casa, cibo e vino per ristorarli. Seguendo questa antica tradizione la Chiesa, con Papa Gregorio IV nell’835, ha spostato la festa di Tutti i Santi dal 13 maggio al 1 novembre, un momento in cui mettersi in connessione con i cari defunti non con rimpianto o nostalgia ma per celebrare con loro l’energia della vita.

Samhain è il tempo del ritiro, dell’introspezione, del viaggio che conduce nelle profondità del nostro proprio essere. È il momento in cui spogliarsi di ciò che è esteriore e ritrovare il contatto con noi stessi prima di riaffacciarci di nuovo al mondo. La tradizione popolare racconta che la notte di Samhain è fatta anche per riti divinatori che riguardano la previsione del tempo, matrimoni e fortuna per l’anno seguente.

Tra il sacro e il profano si inserisce il 31 ottobre anche la leggenda irlandese di Jack O’Lantern. Un imbranato, chiamato anche Stingy Jack, giocatore d’azzardo e gran bevitore, durante la notte di Halloween invitò il diavolo a bere con lui a casa sua. Dopo la baldoria uscirono nella notte e Jack sfidò il Diavolo a salire su un albero, affermando che non ci sarebbe riuscito. Naturalmente il Diavolo salì per vincere la scommessa ma a quel punto Jack incise una croce sulla corteccia e con quel simbolo sacro lo intrappolò. Per liberarlo Jack si fece promettere che il Diavolo non lo avrebbe più tentato e così fu. Qualche anno dopo alla sua morte Jack si vide rifiutare il Paradiso a causa dei molti vizi e peccati della sua vita, così decise di dirigersi all’Inferno, ma il Diavolo vendicativo lo rifiutò anche lì. Gli concesse però un tizzone ardente per illuminarsi la via e Jack lo mise dentro una zucca svuotata per farlo durare più a lungo e poter vagare nell’oscurità. Ogni notte di Halloween, quando le porte dell’Oltretomba si aprono, Jack torna a passeggiare nel mondo con la sua brace ardente.

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