Ekadasi e meditazione

L’undicesimo giorno della luna – calante o crescente – nella tradizione vedica (indiana) è ekadasi, dal sanscrito “undici”. Normalmente nei nostri calendari – gregoriani e solari – sono segnalate spesso le fasi lunari (plenilunio, novilunio e quarti di luna) ma non i giorni detti ekadasi, indicati invece nei calendari vedici.

Alcune ekadasi dell’anno corrispondono ad apogei e perigei lunari, cioè quando la luna si trova in momenti di maggiore vicinanza e lontananza dalla terra. Il giorno che segue ekadasi è dwadasi.

Ekadasi dovrebbe essere un momento di meditazione e attività spirituale poiché l’elevata presenza di acqua nel corpo, che in quei giorni raggiunge un’elevata fluidità, stimola i sensi e la sensibilità, rendendoci più ricettivi ed aperti.

Per riuscire a focalizzare l’attenzione su se stessi percependo sensazioni, emozioni, pensieri e percezioni, oppure sull’ambiente esterno in modo da raggiungere una maggiore consapevolezza e calma interiore, la meditazione è una pratica efficace. Può ridurre ansia e stress, paura e rabbia, in alcuni casi permette addirittura la gestione del dolore fisico e una sua diminuzione.

Come introduzione alla meditazione vengono universalmente riconosciuti validi alcuni accorgimenti come indossare un abbigliamento comodo, posizionarsi in un luogo tranquillo che permetta di concentrarsi senza interruzioni e un tempo da dedicare che può andare dai 5 ai 20 minuti per un paio di volte al giorno. La posizione da assumere è importante, non deve sovraccaricare il corpo, come anche la respirazione, a livello di frequenza, intensità ed eventuali mutamenti durante la pratica, ma sono altrettanto importanti il luogo, che dovrebbe essere raccolto e intimo, la luce, la penombra può aiutare la concentrazione, la fragranza nell’aria. Quest’ultima è molto soggettiva dato che se una profumazione può aiutare una persona, altrettanto potrebbe distogliere o disturbarne un’altra. In commercio si trovano diversi aromi e metodi di purificazione e fumigazione, dagli incensi (in stick, resina, coni, rope) agli smudge, al Palo Santo, ognuno deve trovare la dimensione che maggiormente gli sia di supporto.

Tornando all’ekadasi, se è vero che la pratica meditativa dovrebbe essere quotidiana e costante, è altrettanto vero che ci sono specifici momenti della giornata, della settimana e del mese in cui ci sentiamo più inclini e facilitati alla concentrazione, dovremmo provare a notare se effettivamente l’influsso lunare ci rende più predisposti all’introspezione.

Il legame tra luna e mente è anche il motivo per cui le persone dalla mente instabile tendono ad avere picchi di squilibrio in corrispondenza delle fasi lunari. Quante volte abbiamo definito lunatica una persona volubile o scontrosa? Spesso. Senza nemmeno sapere perché, si dice e basta, è entrato nel sentire comune e per questo socialmente accettato.

Torniamo, come gli antichi, ad ascoltare la luna e il suo richiamo, come le maree e le acque, diventiamo fluidi, ricchi di chiarezza, armonia, con una mente ricettiva ed aperta… vivremo sicuramente meglio.

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adm_katartika

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